sabato 13 gennaio 2018

Un "ripasso" orto-sintattico-grammaticale


“Su qui e su qua...”. Tutti ricorderanno la canzoncina scolastica: su qui e su qua l’accento non va, su lí e su là l’accento ci va. Pochi, crediamo, ricorderanno la ragione. Ci permettiamo di rinfrescare loro la memoria, anche perché ci capita sovente di leggere sulla stampa gli avverbi di luogo “qui” e “qua” con tanto di accento. Una regola grammaticale stabilisce, dunque, che i monosillabi composti con una vocale e una consonante non vanno mai accentati, salvo nei casi in cui si può creare “confusione” con altri monosillabi ma di significato diverso come nel caso, appunto degli avverbi di luogo “ lí ” e “là” che, se non accentati, potrebbero confondersi con “li” e “la”, pronomi-articoli. Un’altra legge grammaticale stabilisce, invece, l’obbligatorietà dell’accento quando nel monosillabo sono presenti due vocali di cui la seconda tonica: piú; giú; ciò; già ecc. Dovremmo scrivere, quindi, quí e quà (con tanto di accento). A questo proposito occorre osservare, però, che la vocale “u” quando è preceduta dalla consonante “q” fa da “serva” a quest’ultima; in altre parole la “u”, in questo caso, non è piú considerata una vocale ma parte integrante della consonante “q”. Si ha, per tanto, qui e qua senza accento perché – per la “legge” sopra citata – i monosillabi formati con una consonante e una vocale “respingono” l’accento grafico (scritto): me; te; no; lo; qui; qua.

 Irridere - verbo transitivo e intransitivo. È transitivo quando sta per deridere, schernire e si costruisce con il complemento oggetto: lo irrisero tutti; è intransitivo, invece, quando si usa con il significato di mostrare disprezzo e simili: irrisero alla sua bontà.

Meteorite – sostantivo di genere femminile. Alcuni vocabolari, però, ne consentono l’uso al maschile (uso che sconsigliamo recisamente, se si vuole scrivere e parlare in buona lingua italiana).

Quasiché - locuzione che introduce una proposizione modale, si  può scrivere anche in due parole,  quasi che; in grafia unita non raddoppia la c e prende l'accento sulla e.

Suonare o sonare – adoperato intransitivamente si coniuga con l’ausiliare avere: le campane hanno sonato, non sono suonate.

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La parola proposta da questo portale: apoplanesi. Figura retorica - non riportata nei "sacri testi" - con la quale chi parla cerca di indurre in errore gli astanti.



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Tutti i giornali che abbiamo "spulciato" hanno scritto, a proposito delle parole del presidente americano, "Paesi cessi". A nostro modo di vedere siamo in presenza di un nome accoppiato, tipo "romanzo fiume", "guerra lampo", "nave traghetto" ecc. E i nomi cosí composti formano il plurale mutando la desinenza solo del primo elemento: "romanzi fiume", guerre lampo", "navi traghetto". Da "Paese cesso" abbiamo, quindi, "Paesi cesso", vale a dire "Paesi (che sono un) cesso". Alcuni tra i due sostantivi inseriscono un trattino.

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