lunedì 22 maggio 2017

Sgroi - Una degustazione di grammatica moderna


 

di Salvatore Claudio Sgroi *

 Il volumetto di Alvise Andreose, Nuove grammatiche dell'italiano. Le prospettive della linguistica contemporanea (Carocci 2017, pp. 166) si caratterizza come un avviamento selettivo alla moderna grammatica dell'italiano, soprattutto la sintassi (pp. 33-134) rispetto alla morfologia (pp. 135-40) e alla fonologia (pp. 141-50), a parte una introduzione storico-teorica su nozioni saussuriane e chomskyane (pp. 11-32) e una aggiornata bibl. ragionata (pp. 151-66). Ma manca un indice delle parole tecniche e degli ess., utile per una consultazione pur occasionale. Destinatari del testo chi voglia cogliere le differenze tra la tradizionale grammatica scolastica e la teoria grammaticale moderna degli ultimi 30 anni. Lo sforzo del lettore sarà quindi duplice. Capire termini, definizioni teoriche moderne (con inevitabili divergenze terminologiche) e nel contempo confrontare tali nozioni con quanto egli ha depositato nella sua coscienza metalinguistica lungo il suo percorso scolastico (13/17 anni, se diplomato/laureato). Il bilancio sarà positivo se grazie alla nuova teoria sarà in grado di superare le contraddizioni della grammatica tradizionale e soprattutto se riuscirà a cogliere meglio il funzionamento della lingua nazionale, o evidenziare i punti ancora poco chiari. Dell'italiano si privilegiano qui gli usi più istituzionali, normativamente "corretti", rispetto a quelli più variabili, pur qua e là accennati.
Chi preferisce a un'analisi selettiva una trattazione più sistematica potrebbe ricorrere per es. alla "Grammatica: parole, frasi, testi dell'italiano" di Angela Ferrari e Luciano Zampese (Carocci pp. 406) (su cui cfr. La grammatica? Una teoria al servizio della lingua).
L'A. si rifà soprattutto alle grammatiche particolarmente innovative (soprattutto Renzi-Salvi-Cardinaletti 1988-19951/20012, Schwarze 1988 tr. it. 2009, Andorno 2003, Salvi-Vanelli 2004, Prandi-De Santis 2004-2011, Simone-Berruto-D'Achille 2010-11, ecc. Scarta quindi quelle più tradizionali: Serianni 1988, Dardano-Trifone 1983-1997, ecc. Ma omette anche Vittorio Coletti Grammatica dell'italiano adulto (il Mulino 2015), pur sensibile alle "valenze".
In un'ottica contrastiva rispetto alla grammatica scolastica Andreose distingue (cap. 9.1), all'interno delle frasi (genericamente) "subordinate" o "dipendenti", due tipi. (A) le frasi "nucleari" o "argomentali", perché secondarie sì ma essenziali alla principale, es. (i) Piero vuole [che tu gli dia il gelato], (ii) [Comportarsi] così è inutile, (iii) Ritengo [di essere innocente], (iv) Non so [che cosa pensi] e (B) le "frasi extra-nucleari" realmente secondarie in quanto non necessarie alla principale, a loro volta distinte in (B-1) "avverbiali" o "circostanziali" o "margini", così le causali, le finali, le temporali, ecc., per es. [Dopo essere arrivato] mi ha telefonato, ecc. E ancora (B-2) le "attributive" ovvero le relative appositive, es. Passami l'incartamento [che ti riguarda]".
Particolarmente illuminante è l'analisi dei verbi intransitivi (cap. 7), ora distinti in "inergativi" i.e. intr. con avere, es. ho telefonato e in "inaccusativi" i.e. intr. con essere, es. sono partito. La distinzione consente ora di capire le possibili trasformazioni sintattiche con i due tipi di verbi: (a) Ne sono partiti due (cfr. ne guadagna molti) ma non *ne hanno telefonato; (b) Partita Alessandra (cfr. accompagnata Alessandra), sono uscito, ma non *Telefonato/a Alessandra, sono uscito; (c) È tornata la luce Versus Il bambino tossiva (anziché *Tossiva il bambino), ecc.
Innovative sono altresì le nozioni di "tema" (o "topic") e "rema" (cap. 8.1), che ora fanno capire meglio la differenza pragmatico-comunicativa tra l'attivo e il passivo, in frasi come (i) "Elisa [tema, oltre che soggetto sintattico, esperiente semantico] non ha visto Giovanni [rema]" e "Giovanni [tema, ecc.], non è stato visto da Elisa [rema]" (pp. 97-98).
Il lettore potrà anche stupirsi di ritrovare la nozione di "soggetto semantico", che richiama inevitabilmente la vecchia nozione di "soggetto logico", riferita a dativi quali "A Maria", "mi", "A Paola" negli ess. A Maria piacciono molto i bambini e Mi interessano molto questo argomento (p. 99), A Paola, rincresceva molto della situazione (p. 100).
Ma anche l'oggetto sintattico ("lo") e il dativo ("gli") sono etichettati come "soggetto semantico" in frasi con soggetto indefinito, quali "Lo hanno tamponato in tangenziale" e "Gli hanno dato una multa".
Nuova anche l'analisi delle "frasi ridotte" (cap. 9.4), tradizionalmente "complementi predicativi dell'oggetto", es. "immaturo" in "Silvia ritiene Tobia [(che sia) immaturo]"; e "soddisfatto" in "Matteo sembra [soddisfatto]" a partire da "Sembra che Matteo sia soddisfatto".  Ma è "frase ridotta" anche il compl. "al mare" in frasi quali "Ti credevo [(che tu fossi) al mare]".
I cosiddetti "verbi a ristrutturazione" (cap. 9.3.2) con "risalita del clitico", caratterizzano ess. quali "lo posso vedere" (mono-frasale), più frequenti nell'italiano meridionale, Versus "posso farlo" (bi-frasale).
Notevoli anche le "costruzioni fattitive / percettive" (cap. 9.3.1), es. "L'ho visto / scalare il muro" bi-frasale Versus "Gli ho visto scalare il muro" monofrasale con un "gli" dativo non proprio facile da spiegare, probabilmente analogico sul fattitivo Gli faccio scalare il muro.
Le frasi "copulative" (con essere) (cap. 8.4) sono distinte in "predicative" (es. Irene è la titolare della cattedra), "locative" (es. Le chiavi sono sul tavolo, l'appuntamento è tra poco), "specificative" (es. La titolare della cattedra è Irene), "presentative" (es. sul tavolo ci sono le chiavi) e "identificative" (es. L'uomo col basco è mio fratello p. 105).
Il lettore potrà continuare la degustazione, se ha ancora voglia, con le "costruzioni marcate", i.e.  frasi dislocate, a destra e a sinistra, tema sospeso, anteposizione contrastiva, frasi scisse, la deissi, e tutto il resto.

* Docente di linguistica generale presso l'Università di Catania

Autore tra l'altro di

--Per una grammatica ‘laica’. Esercizi di analisi linguistica: dalla parte del parlante (Utet 2010);

-- Scrivere per gli italiani nell'Italia post-unitaria (Cesati 2013);

--Dove va il congiuntivo?  (Utet 2013);

-- Il linguaggio di Papa Francesco. Analisi, creatività e norme grammaticali (Libreria Editrice Vaticana 2016)

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