mercoledì 12 aprile 2017

Essere invasata come una menade


La graziosissima Daniela era diventata "il terrore" del quartiere. A nulla erano valsi gli esposti al commissariato di zona: agli "effetti di legge" la ragazza non era perseguibile perché il suo comportamento "strambo" non offendeva il decoro e la decenza. La giovinetta era presa da frenesia sessuale ma non "adescava" i ragazzi; erano questi che, conoscendola, la invitavano, con una scusa qualunque, in casa di amici e lí si davano alla "pazza gioia". Il tutto, quindi, non poteva definirsi "atti osceni in luogo pubblico": la ragazza era irreprensibile. La cosa, però, si sapeva nel quartiere tanto che le madri dei "malcapitati" erano terrorizzate dal pensiero che un giorno i loro figlioli piú piccoli potessero imbattersi  in quella che era stata soprannominata "la menade". Questa locuzione si riferisce a una donna che ha perso il ben dell'intelletto oppure che è presa  dall'ira alla quale si abbandona ma, soprattutto, si dice di una donna che è presa da frenesia, sessuale in particolare. Le menadi erano le donne del culto orgiastico di Dioniso: vestite della pelle di una pantera o di un cerbiatto, tenendo in mano il tirso (asta sulla quale si avvolgono rami d'edera e tralci di vite: era attributo di Dioniso e veniva portato dalle sue sacerdotesse durante le cerimonie a lui dedicate, ndr)  danzavano freneticamente sulle montagne al suono dei  timpani e dei flauti fino a raggiungere uno stato di ebbrezza e di "rapimento". Di significato affine l'espressione "essere una furia". Le Furie, Tisifone, Aletto e Megera erano delle divinità infernali e tutte e tre erano la personificazione della vendetta e della maledizione. Non vi è mai capitato di sentir dire "quella donna è proprio una megera"? Vale a dire una persona brutta, vecchia ma soprattutto cattiva.
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Per la serie "la lingua biforcuta della stampa"
Da un quotidiano in rete:
Era decollato alle 11.17 dall'aeroporto romano ma poco dopo si è accorto che qualcosa non andava: per precauzione prima di fare rientro a Fiumicino ha dovuto alleggerire il Boeing
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Il verbo "decollare", quando sta per "alzarsi in volo", "prendere il volo", "involarsi", nei tempi composti prende l'ausiliare "avere", come tutti i verbi intransitivi che indicano un moto fine a sé stesso. Quindi: aveva decollato. Per maggiori "informazioni" si veda qui.

1 commento:

Anonimo ha detto...

la "Baarìa" di chi l' ha vissuta in prima persona... Provare per credere? ;)