mercoledì 18 maggio 2016

«Oggi» sta per ieri o per domani?

Ciò che stiamo per scrivere sarà censurato – siamo sicuri – da qualche linguista se, per caso, si imbatte in questo sito. Intendiamo parlare della locuzione “quest’oggi” che, a nostro avviso, è errata. Perché? Perché l’aggettivo ‘questo’ è insito in oggi, non c’è alcun motivo, quindi, di specificarlo. L’espressione, infatti, è il latino “hodie”, ovvero “ho(c) die”, “in questo giorno”. Diremo e scriveremo correttamente, quindi, “oggi”, non ‘quest’oggi’. C’è, forse, un ‘oggi’ che significa domani o ieri? Oggi è questo giorno, non quello o quell’altro.

 

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Al secolo…

 
Questa locuzione, che si prepone ai dati anagrafici di attori, scrittori, artisti e in genere ai dati di tutti coloro che usano uno pseudonimo, è tratta dal mondo religioso. I religiosi conventuali che decidono di ritirarsi a vita spirituale abbandonano tutti i beni del mondo materiale, compreso il proprio nome originario acquisendone un altro che non ricordi la “vita materiale” che si sono lasciati alle spalle: fra Giordano, al secolo Pomponio Pomponi. Il secolo – che come sappiamo sono cento anni – rappresenta, in questo caso, la vita del mondo terreno in contrapposizione a quella spirituale. 


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La parola del giorno (proposta da questo portale): metacronismo. Sostantivo maschile. Anacronismo consistente nell’attribuire, erroneamente, a un avvenimento una data posteriore a quella vera.

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