martedì 2 febbraio 2016

Mettere la pulce nell'orecchio e tenere bordone

Il cavalier De Rossi era molto geloso della moglie e questo suo "difetto" era arrivato agli orecchi dei colleghi d'ufficio, che non perdevano occasione per rendergli la vita difficile. Un giorno, un collega piú "esuberante" decise che era giunto il momento di " mettere alla prova" il De Rossi. D'accordo con altri colleghi che gli tenevano bordone telefonò al collega "geloso" e, camuffando la voce, lo invitò a controllare le "strane" uscite della moglie. Da quel giorno la vita del De Rossi fu un inferno: trascorreva le notti insonne, la "pulce" gli "ronzava" sempre nell'orecchio. I colleghi se ne accorsero e, presi dal "rimorso" cercarono di tranquillizzarlo dicendogli che la telefonata era stata uno scherzo di pessimo gusto. Ma la "pulce", ormai, era "penetrata" negli orecchi di quel disgraziato. "Tenere bordone" e "mettere la pulce nell'orecchio" sono modi di dire propri della nostra lingua anche se, per la verità, il secondo è un calco di un'espressione francese. Quanti conoscono l'origine di questi idiomatismi? Vediamo di scoprirla insieme. Si adopera l'espressione "tenere bordone" quando si vuole assecondare qualcuno in un'impresa o in una discussione, soprattutto "contro" chi è impegnato in un lavoro o in un'attività su cui è implicito un giudizio poco lusinghiero.  La locuzione è un prestito del linguaggio musicale: bordone è il nome di una canna di cornamusa (e degli strumenti a fiato, in genere) che emette un solo suono e fa da sostegno, da "accompagnamento" alla melodia eseguita dalle altre canne. Colui che tiene bordone, quindi, in senso figurato, "accompagna" un altro in una discussione e simili. Mettere (o avere) la pulce nell'orecchio, invece, cioè insinuare dubbi, sospetti e simili, ricalca l'espressione francese "mettre la puce à l'oreille". Questo modo di dire era "di moda" in Francia nel secolo XIII ed era riferito a colui (o colei) che era tormentato da una smania amorosa tanto da non riuscire a dormire, quasi avesse una pulce che gli "ronzava" negli orecchi.

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