sabato 16 gennaio 2016

Dai fili alle fila

A proposito di "autoblindi", strafalcione che grida vendetta, di cui abbiamo parlato giovedí scorso, ne proponiamo un altro, anche se sappiamo benissimo di ripeterci, perché continua a campeggiare, in bella vista, sulle pagine dei giornali (tutti, nazionali e locali): le fila, in luogo della forma corretta le file. Quante volte, infatti,  leggiamo (e ascoltiamo nei servizi radiotelevisivi) che il deputato X è uscito dalle fila del partito in cui militava da anni? Anche questo strafalcione grida vendetta al pari di "autoblindi". Si deve dire, correttamente, appunto, le file. E vediamo il motivo. In lingua italiana esiste un sostantivo femminile singolare, fila,  vale a dire "serie di persone o cose piú o meno allineate una dietro l'altra" (la fila all'ufficio postale, per esempio) con il regolare plurale file. Diremo, quindi, che, in occasione dei saldi, davanti a quel negozio si sono formate lunghissime file, (non fila) di persone che attendono di poter entrare; diremo, anche, che i militari rompono le  file, cioè il loro allineamento. Vi è poi - e qui nasce l' "errore"-equivoco - una altro sostantivo di genere maschile, filo, esattamente il prodotto di una filatura (un filo di lana, di cotone ecc.), con due distinti plurali, uno maschile e uno femminile: i fili e le fila. È, quindi, un sostantivo cosí detto sovrabbondante, abbonda, cioè di plurali: uno regolare maschile, l'altro irregolare femminile. Non si usano, però, tirando la monetina: testa  i fili, croce le fila. Il plurale piú comune e, quindi, piú usato è quello regolare maschile (i fili): i banditi hanno tagliato i fili del telefono; la contessa sfoggiava una collana con quattro fili di perle; si sono sfilati i fili delle calze. L'altro, quello irregolare femminile (le fila) si adopera in senso collettivo per indicare "piú fili" presi assieme: le fila del formaggio. Ma piú spesso in senso traslato o figurato: le fila della congiura. Abbiamo, quindi, le file del partito (non le fila) in quanto un partito è formato, idealmente, da tante persone allineate una dietro l'altra. Queste persone, dunque, compongono "le file" del partito, come i militari compongono "le file" di una compagnia.

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