giovedì 19 febbraio 2015

Avere l'anello di Gige


Siamo sicuri che - nonostante questa locuzione sia pressoché sconosciuta ai piú - molti lettori di queste noterelle avranno avuto occasione di conoscere e, forse, frequentare loro malgrado, delle persone in possesso, appunto, dell'anello di Gige. Quest'espressione si riferisce a coloro che sono maestri nell'arte di scomparire quando, invece, la loro presenza è indispensabile, soprattutto di fronte a una situazione spiacevole. Donde viene, dunque, questo modo di dire? Secondo una leggenda narrata da Platone, Gige, ricchissimo re della Lidia (secolo VII a.C.) possedeva un bellissimo anello di ottone che gli consentiva di rendersi invisibile ogni qual volta lo ritenesse opportuno (per "controllare", senza esser visto, l'operato dei suoi collaboratori). Si usa, quindi, questa locuzione - come abbiamo visto - a proposito di persone che sembrano avere la stessa prodigiosa facoltà di scomparire di fronte a situazioni "scabrose": Giovanni ha l'anello di Gige; se n'è andato, è "scomparso" per non trovarsi invischiato in quella faccenda. Di significato completamente opposto, invece, l'espressione "essere come la betonica". Si dice di persona molto nota che è presente dappertutto, soprattutto nei momenti in cui, al contrario, sarebbe necessaria la sua... assenza. La betonica è una pianta perenne, si adopera ancora nella medicina popolare, diffusissima nell'Italia centrosettentrionale. Il modo di dire, quindi, è nell'uso familiare: ancora lui (o lei)! è proprio come la betonica.

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