domenica 1 settembre 2013

Fare altare contro altare...

... vale a dire gareggiare per la vittoria del proprio gruppo, della propria fazione, della propria squadra e così via. La locuzione si rifà ai tempi in cui nei paesi, soprattutto nelle campagne, era molto sentito il culto per il Santo patrono, l'addobbo dell'altare a lui dedicato era, quindi, un fatto di primaria importanza per tutta la popolazione. Ogni fedele si prodigava al fine di rendere l'altare sempre più bello. Ciò "scatenava" autentiche sfide tra gli abitanti dei paesi limitrofi nell'intento di avere, a tutti i costi, l'altare con gli addobbi più ricchi. E già che siamo in tema vogliamo vedere perché l'altare si chiama... altare e con due accezioni?

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