sabato 10 agosto 2013

Da cattivo corvo, cattivo uovo

Questo modo di dire, per la verità di uso raro è, tuttavia, di significato intuitivo. Di origine proverbiale, l’espressione si adopera – potremmo dire in campo filosofico – per sostenere due concetti antitetici: che l’indole dell’uomo ( e della donna) è dovuta al patrimonio genetico ereditato, o che, al contrario, la persona, o meglio la natura della persona è il frutto dell’ambiente e dell’educazione. A sostegno della prima tesi, quella dell’ereditarietà, si riporta il fatto che il corvo non è commestibile, né lo sarebbero le sue uova (e questo sarebbe il significato originario del detto). Il modo di dire si riallaccia anche a un aneddoto sul maestro di retorica Corace, il quale citò in giudizio un suo discepolo, tale Tisia, perché non gli aveva pagato quanto stabilito per le lezioni. Per difendersi l’accusato ricorse a un sofisma, dicendo a Corace: «Se avrai ragione tu, significa che non mi hai insegnato nulla e pertanto non meriti nessun emolumento; se vincerò io, a maggior ragione non ti dovrò nessun compenso». Di fronte a questo ragionamento i giudici dedussero che da un cattivo maestro non può che venire un cattivo allievo. Sembra che avessero adoperato la locuzione sopra citata in quanto il nome proprio Corace è identico a quello del nome comune greco per indicare il corvo.

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 Due parole sul verbo intransitivo “procedere”, che può prendere tanto l’ausiliare ‘essere’ quanto ‘avere’. La scelta dell’ausiliare, però, è legata al significato che si vuol dare al verbo. Si adopererà l’ausiliare ‘essere’ quando il predetto verbo sta per ‘derivare’, ‘proseguire’: tutto ciò è proceduto (derivato) dalla tua imperizia; si userà ‘avere’, invece, nel significato di ‘dar principio’, ‘dare inizio’, ‘agire’ e simili: dopo le discussioni hanno proceduto (dato inizio) alle votazioni.

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