venerdì 21 dicembre 2012

Giusto fu impiccato a La Storta

Chissà quanti amici blogghisti – non sapendolo – hanno provato sulla loro pelle – in senso figurato, naturalmente – questo modo di dire (di origine romana: non sappiamo, onestamente, se il detto abbia varcato i confini dell’Urbe) che sta a significare che in questo mondo non c’è giustizia. Quanti lettori di queste noterelle, per esempio, nella loro vita lavorativa si sono visti “scavalcare” – in posti direttivi o di responsabilità – da colleghi non meritevoli? Per queste persone vale il detto sopra citato: «Giusto fu impiccato a La Storta»; per loro, infatti non c’è stata giustizia. L’espressione – come dicevamo – è nata a Roma sotto il pontificato di Sisto V. Si dice che un certo Giusto, reo di un gravissimo reato del quale sperava di rimanere impunito, mentre tranquillamente cercava di entrare nella Città Eterna, fu catturato a La Storta, alle porte della città, dalle guardie papaline e immediatamente impiccato, senza avere il tempo di mettere piede a Roma per un eventuale processo. Il popolo, venuto a conoscenza del fatto, disse che se Giusto non poté entrare nell’Urbe, un tempo culla del diritto, vuol dire che a Roma non può esserci giustizia, e coniò l’espressione citata, volendo significare, in senso lato, che la giustizia non è di questo mondo.

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