mercoledì 28 novembre 2012

Gli oratori in riunione negli oratorii

Due parole due, cortesi amici blogghisti, su un argomento che crediamo possa interessare a tutti coloro che amano scrivere (e parlare) correttamente. Abbiamo notato che il DOP, Dizionario di Ortografia e di Pronunzia edito dalla ERI, edizioni RAI, alla voce o lemma ‘oratorio’ dà il plurale ‘oratori’, con una sola ‘i’, riservando quello con due ‘i’ (oratorii) all’uso prettamente letterario. Questa “scoperta” ci ha lasciato di stucco. Poiché l’argomento – come dicevamo – ci sembra della massima importanza, riteniamo sia il caso di chiarire che tutte le parole che finiscono in ‘-orio’ nella forma plurale prendono la doppia ‘i’ (a prescindere dall’uso letterario): l’oratorio, gli oratorii; il dormitorio, i dormitorii; il riformatorio, i riformatorii; l’ostensorio, gli ostensorii ecc. Osservando questa semplice “regoletta” saremo sicuri di non trovarci mai in difficoltà e, soprattutto, di non cadere in errore o creare confusione. Il plurale di oratorio, oratori (con una sola ‘i’), per esempio, potrebbe confondersi con oratori, plurale di oratore. Diremo (e scriveremo), quindi, che gli oratori hanno tenuto una riunione negli oratorii. Ancora. Il plurale di dormitorio, dormitori (con una sola ‘i’), potrebbe confondersi con il plurale di “dormitore”, voce arcaica, ma esistente. Pedanteria? Giudicate voi, amici.
Alcuni linguisti consigliano, in proposito, di segnare l'accento grafico sul plurale dei sostantivi in
 "-orio" per non confonderlo con il plurale di parole simili: direttòri (plurale di direttorio) e direttóri (plurale di direttore).



http://www.dizionario.rai.it/poplemma.aspx?lid=33117&r=5059







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