domenica 11 dicembre 2011

Una macchina (per scrivere) viareccia








Cortese dott. Raso,
un amico mi ha fatto scoprire il suo meraviglioso e insostituibile blog, che ho messo subito tra i preferiti. Le scrivo, sperando che prenda in considerazione la mia richiesta, perché sfogliando una rivista di moltissimi anni fa ho letto una pubblicità che mi ha incuriosito: “Si affittano macchine per scrivere viarecce”. Cos’è questo “viarecce”? Nei vocabolari che ho in casa e in quelli in rete non se ne fa menzione. Può gentilmente togliermi questo “tarlo” che mi assilla da mesi?
Grazie e molte cordialità.
Salvatore T.
Foggia
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Gentile Salvatore, per quale motivo non dovrei prendere in considerazione la sua richiesta? Tutti coloro che amano la lingua sono amici di questo portale. E veniamo alla sua domanda. “Viareccio”, termine attestato sin dal XIV secolo e composto con “via” e il suffisso
“-areccio” (“-ereccio”) significa “da portare via”, quindi “portatile”. Si trova attestato nel GDU del De Mauro, nello Zingarelli e nei vocabolari degli Accademici della Crusca, di cui le do il collegamento in calce. Si trova anche in altre pubblicazioni.

http://books.google.it/books?id=zLc9AAAAYAAJ&pg=PA381&dq=%22viareccio%22&hl=it&ei=BIzjTs30C4ip4gS34cG3BQ&sa=X&oi=book_result&ct=book-preview-link&resnum=2&ved=0CEcQuwUwAQ#v=onepage&q=%22viareccio%22&f=false


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Una curiosità. Sapete come si chiama la punta di metallo della fibbia? Ardiglione (è un francesismo, però). L'origine del nome l'apprendiamo da Ottorino Pianigiani cliccando su:

http://www.etimo.it/?term=ardiglione&find=Cerca

Si veda anche quest'altro collegamento:
http://it.wikipedia.org/wiki/Ardiglione

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