venerdì 25 novembre 2011

«Assaccomannare»


Forse poche persone, anche tra quelle cosí dette acculturate, conoscono il verbo “assaccomannare” perché la quasi totalità dei vocabolari non lo registrano. Ed è un vero peccato – a nostro modesto avviso – perché il predetto verbo rende bene l’idea del “mettere a sacco”, quindi saccheggiare.

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Dallo “Scioglilingua” del Corriere della Sera in rete:
Evoluzione dell'Italiano
Perché l'Italiano, che pur avendo internamente i suoi strumenti per forgiare nuovi termini, fa così resistenza ai termini nuovi, preferendo magari latinismi o locuzioni.
Se io dovessi ad esempio utilizzare la parola "dubitante", intesa come "colui che dubita" (sulla stessa scia di "passante", inteso come "colui che passa", o "presidente" inteso come colui "che presiede o presidia"), mi si fa notare che potrei semplicemente dire "persona dubbiosa".
Mentre - ad esempio - l'Inglese molto più facilmente accetta nuovi termini in -er, che grosso modo equivale agli italiani -tore/-trice e -ante/-ente.
Quindi perché l'Italiano ha più difficoltà ad auto-generarsi?
(Firma)
Risposta dell’esperta:
De Rienzo Giovedì, 24 Novembre 2011
Fossi in lei non mi chiederei perché e andrei oltre. DUBITANTE, comunque, è brutto, forse perché mai usato, come invece ABITANTE. Forse gli italiani, in questo caso, seguono semplicemente la via del bello. Ma è parere strettamente personale. Chissà il Forum...
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“Dubitante”, anche se ritenuto brutto, si può adoperare, correttamente, con l’accezione di “colui che dubita”. Questo aggettivo-sostantivo si trova attestato, infatti, nel GDU, nel Devoto-Oli, nel Palazzi e nello Zingarelli. Il vocabolo, inoltre, è “immortalato” in molte pubblicazioni. Si clicchi su:

http://www.google.it/search?tbm=bks&tbo=1&hl=it&q=%22dubitante%22&btnG=

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