mercoledì 18 maggio 2011

«Prendersi uno spaghetto (paura)»


Due sono le probabili origini di "spaghetto" con l'accezione di paura. La prima si rifà al... latino. Citiamo da Ottorino Pianigiani: «Lo dice il popolo toscano (e romano, ndr) e in questo senso pare altro non essere che il latino 'pavor', paura; sostituita G a V come nell'antica pagura per pavura-paura e prefissa la S-dis come in spaventare». Da spago, quindi, il diminutivo spaghetto.
L'altra versione, secondo il Deli (Dizionario etimologico della lingua italiana), è «Voce di origine gergale che si rifà alle antiche forme gergali 'filo' (paura), 'filare' (aver paura) (...). Il popolo toscano e romano sostituí 'spago' a 'filo'».
Probabilmente - è una nostra interpretazione personale - si tratta di un caso di irradiazione sinonimica: per il popolo, che non va tanto per il sottile, spago e filo, a prescindere dalla loro diversa etimologia, sono l'uno sinonimo dell'altro. Occorre sapere, invece, che "filo" e "spago", nell'accezione comune, sono completamente diversi sotto il profilo etimologico. "Filo" viene dal latino 'filum', d'origine indoeuropea, mentre "spago" deriva sempre dal latino 'spacum' la cui origine, però, è incerta.






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