giovedì 28 aprile 2011

La «locandina»






Gentile dott. Raso,
mi sono imbattuto, per caso, nel suo meraviglioso sito: l'ho messo subito nei preferiti. Le scrivo per una curiosità linguistica, che i vocabolari che ho consultato non hanno saputo soddisfare. Perché i manifesti che "annunciano" gli spettacoli teatrali o cinematografici si chiamano «locandine»? La locandina non è una piccola locanda? Cosa ha a che vedere con i manifesti pubblicitari? La ringrazio anticipatamente, se crederà opportuno rispondermi.
Cordialmente
Salvatore T.
Enna
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Cortese Salvatore, perché non dovrei risponderle? La ringrazio, anzi, per avermi "preferito". E vengo alla sua curiosità. La locandina - come avrà letto nei vocabolari - è un « piccolo cartello affisso nei luoghi e sui mezzi pubblici per reclamizzare il programma di uno spettacolo»; nelle edicole, «manifesto che preannuncia alcune notizie di un giornale». Nulla che vedere, quindi, con una "piccola locanda". È una voce di origine romanesca (ed entrata di diritto nella lingua nazionale) derivata dagli avvisi che un tempo si affiggevano nei portoni delle case con la scritta latina «est locanda» (è da affittare), vale a dire c'è un appartamento che si può prendere in affitto; si diceva anche "si appigiona".

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