giovedì 20 gennaio 2011

Un complemento bistrattato





Ancora un complemento “bistrattato”. Esaminiamo questa frase: “Giovanni è piú alto di Mario di tre centimetri”. Tutti (?) i sacri testi grammaticali, “di tre centimetri” lo classificherebbero un complemento di abbondanza: Giovanni, nei confronti di Mario, “abbonda” di altezza. Il complemento di abbondanza indica, infatti, ciò di cui una persona o una cosa abbonda, è introdotto dalla preposizione “di” ed è retto dai verbi indicanti pienezza, ricchezza come, per esempio, “colmare”, “saziare”, “traboccare”, “abbondare”, “riempire”, “arricchire” e simili. Può anche essere retto da aggettivi quali “munito”, “dotato”, “colmo”, “zeppo”, “fornito”, “pieno” eccetera: Roma è ricca di monumenti. Quando questo complemento indica, però, la differenza che intercorre tra due elementi della frase e può essere retto da un comparativo (piú alto di, maggiore di, ecc.), da una preposizione o da un avverbio che stabiliscono un raffronto, da verbi che indicano precedenza o superamento è piú corretto chiamarlo, anzi si deve chiamare “complemento di differenza”: pochi giorni dopo; cinque metri oltre la curva; lo precede di alcune ore. Questa “differenza” tra il complemento di... differenza e quello di abbondanza, se non cadiamo in errore, non è messa in luce nei testi grammaticali che abbiamo consultato. Nell’esempio iniziale, dunque, “Giovanni è piú alto di Mario di tre centimetri” abbiamo un complemento di differenza e non di abbondanza.

3 commenti:

il puntiglioso ha detto...

Cortese dr Raso,
ho letto con religiosa attenzione quanto da lei scritto: non mi ero mai soffermato su questo complemento, ha ragione da vendere.
Perché è snobbato dai "sacri testi", come lei li chiama?

Anonimo ha detto...

Il Dott. Raso ha ragione.
Possibile che attualmente non esista una grammatica, che curi la sintassi della proposizione in modo certosino? Qualche testo addirittura associa il complemento di differenza a quello di misura!

Melchisedec

Bathor ha detto...

La mia opinione è che non abbiamo proprio bisogno di altri complementi. Stima, prezzo, estensione, peso ecc., e anche questo presunto complemento di differenza, dovrebbero essere definiti di "quantità".