martedì 18 gennaio 2011

Questioni linguistiche


Un interessantissimo e istruttivo articolo di Gianni PARDO

TESTO EDITO, INEDITO ED... INTONSO

Una lettrice pone il problema di un gruppo di parole: "test, teste, testa, testo, testi...", che sembrano (ma sembrano soltanto) appartenere alla stessa famiglia. Teste (testimonio) ha un padre legittimo e trasparente nel latino testis. Testo deriva invece da textus, parente stretto di tessuto. Cioè insieme di parole collegate, intessute, con una trama (altro termine da tessitoria) . Per testa e testo, ho scritto qualcosa su questo stesso forum nel gennaio 2009: ma si sa che nulla è più inedito dell'edito. Ecco.
Rispetto al fatto che testa, in latino, significava vaso di terracotta, si possono aggiungere due notazioni. Se da "vaso di terracotta" si è passati al significato di "caput" (testa), è perché a volte gli scherzi sono ripetuti così a lungo che alla fine tutti dimenticano che si tratta di scherzi. La semantica fornisce parecchi di questi esempi. In argot, per esempio, si può chiamare la testa "la cafetière", oppure "la poire" (la pera) od altro ancora: e se l'uso di "la cafetière" fosse infinitamente ripetuto potrebbe sostituire "tête". Grazie al cielo allo stato delle cose è un'ipotesi inverosimile. Un secondo esempio è l'espressione italiana "da subito". Si tratta evidentemente di uno scherzo. Nessuno che stia attento alle parole che usa direbbe mai "da immediatamente": e tuttavia "da subito" lo si è ripetuto così a lungo, che l'umorismo si è perso per strada e la goffaggine è entrata nella lingua. Altra notazione riguardante il vaso di terracotta riguarda la parola "test". Poiché la terracotta è un materiale inerte, nell'antichità veniva usata per fondere i metalli, in particolare l'oro, e saggiarne la qualità. Da questo esame fatto con la terracotta è derivata la parola inglese "test", da noi supinamente accettata al posto del più piano ed equivalente "esame".
Aggiungo oggi, al passaggio, il mio fastidio per l'uso improprio, e quasi di moda, dell'aggettivo "intonso", che una volta si usava per i libri non tagliati (quando ancora si pubblicavano con i fogli piegati e rilegati). Ora esso viene applicato a situazioni che con la sua origine fanno a pugni. Sarebbe bello se ognuno, prima di usare una parola poco corrente, si accertasse del suo significato.

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Non avremmo mai immaginato che un vocabolario di lingua italiana attestasse come sinonimo di un termine italiano una parola anglo-francese. Guardate, è il Sabatini Coletti in rete:
prestazione [pre-sta-zió-ne] s.f.
1 Messa a disposizione della propria opera, della propria competenza, delle proprie capacità: p. professionale p. d'opera, attività svolta in un rapporto di lavoro dipendente
2 Risultato ottenuto, rendimento fornito in un'attività SIN performance: la squadra ha fornito una buona p.
3 (spec. pl.) Rendimento di una macchina, di un dispositivo ecc.: p. di un'automobile
4 dir. Oggetto e contenuto di un'obbligazione.



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