mercoledì 1 dicembre 2010

L'onomaturgia


Forse molte persone non hanno mai sentito parlare del termine “onomaturgia” essendo un vocabolo settoriale della lingua italiana, riservato - come usa dire - agli addetti ai lavori. Vediamo, quindi, di... “svelarlo”. Leggiamo dallo Zingarelli: “Studio linguistico che accerta la data e l'autore relativi alla coniazione di una parola. Coniazione di parole nuove, di neologismi”. Viene dal greco "onomatourgós" ‘coniatore di parole’, composto con "ónoma, genit. onómatos", ‘nome’ e un derivato di "érgon", ‘opera, lavoro’. L’onomaturgia, insomma, è la scienza che si interessa dei neologismi. Questi ultimi si sogliono classificare in: a) neologismi semantici (parole già esistenti ma con un significato “nuovo”); b) neologismi lessicali (parole completamente nuove); c) neologismi sintattici (piú sintagmi in luogo di singole parole). Non sempre, però, i neologismi, le nuove parole, attecchiscono e il perché talvolta è chiaro, talaltra no. Qualche volta il neologismo, pur affermandosi, ha vita breve esaurendosi la motivazione che lo ha fatto nascere. Si pensi, per esempio, a “onagrocrazia” (dal greco “onagros”, asino e “-kratia”, potere, comando) vale a dire “governo degli asini selvatici”, termine coniato da Benedetto Croce e riferito al Ventennio passato. Oggi chi “conosce” piú questa parola? Altre volte, invece, la nuova parola ha una vita lunga e una diffusione che neppure il suo coniatore, forse, poteva immaginare. A questo proposito non crediamo che il grande matematico francese, Gaspard Monge, prevedesse il successo che avrebbe avuto, sia pure con uso traslato, il suo neologismo di fisica “mirage”, da cui il nostro “miraggio”. I neologismi, insomma, vanno e... vengono. Nessuno è in grado di stabilire a priori se resisteranno nel tempo.

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Abbaluginare

Ancora un verbo della nostra lingua da “spolverare” ridandogli la dignità e il posto che merita: abbaluginare. È ignorato dai dizionari. Si adoperava soprattutto nella forma riflessiva abbaluginarsi e indicava il primo sonno, la prima fase del sonno, quando sembra di vedere segni di forme e colori vari: Luigi si è appena abbaluginato. L’etimologia non è chiara essendo di origine regionale toscana, senese in particolare. Sembra, comunque, che abbia che fare con la luce.

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