giovedì 14 ottobre 2010

Bere e mangiare (usi "impropri")


Molto spesso, nel parlare ma anche nello scrivere, adoperiamo i verbi “mangiare” e “bere” dando loro un significato “generico”. Ci sono, invece, verbi piú appropriati, a seconda del contesto, che sarebbe bene adoperare se si desidera scrivere e parlare con proprietà. Vediamo qualche esempio. Tra virgolette il verbo generico, in parentesi il verbo appropriato. Dopo tanto digiuno, i peccatori “mangiarono” (divorarono) anche il pane raffermo; il bimbo ha “bevuto” (trangugiato) quella medicina con mille smorfie, tanto era disgustosa e amara; Giovanni, “mangia” (assaggia) questo pezzettino di torta, ti leccherai i baffi; quei birbanti hanno “mangiato” e “bevuto” (gozzovigliato) tutta la notte; Carlo, “bevi lentamente” (centellina) questo liquore per gustarlo meglio; era ubriaco fradicio perché aveva “bevuto” (ingurgitato) litri e litri di vino. Potremmo continuare, ma non vogliamo tediarvi oltre misura. A voi, seguire o no, i nostri modesti consigli.

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