domenica 13 giugno 2010

L'ambasciatore

Chissà se i giovani che aspirano a una brillante carriera diplomatica sanno che, in origine, l’ambasciatore era un povero schiavo analfabeta (http://www.etimo.it/?cmd=id&id=760&md=743b358879d6cd3bdca513334ddeecb1). Vediamo, in proposito, una “nota” di Enzo La Stella.
(Ambasciatore) Termine che, anche senza pensare alle feluche, evoca (noi diremmo meglio ‘richiama’, ndr) immagini ricche di importanti valenze politiche ed economiche e che sembrerebbe quindi illogico collegare con gente che non sapeva nemmeno scrivere; pure, “ambactus” (questa è la forma latina sotto cui ce lo ha tramandato Cesare) indicava presso i Galli lo schiavo piú vicino al suo signore, che accompagnava in pace e in guerra e seguiva nell’ultimo viaggio, uccidendosi accanto al suo cadavere. Gli elementi fiduciari e di riservatezza tipici dell’incarico hanno fatto sí che il titolo venisse gradualmente applicato ai messi dei sovrani e delle repubbliche, lasciando il nome di “legato” o “nunzio”, entrambi di trasparente origine latina, ai soli inviati della Santa Sede, notoriamente piú tradizionalista.

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Tra le parole della nostra lingua da salvare segnaliamo l’aggettivo “scaramazzo” , di etimologia non chiara. Significa che non è ben tondo, ma presenta protuberanze; sinonimo, quindi, di gibbosità. Si dice soprattutto delle perle non perfettamente tonde. È “immortalato” in molti libri tra cui il vocabolario di Policarpo Petrocchi e quello degli Accademici della Crusca:
Vocabolario degli Accademici della Crusca, Volume 5‎ - Pagina 91
1763

1 commento:

il puntiglioso ha detto...

FANTASTICO!!!!